Denti del giudizio: quando vanno estratti? Il parere del dentista!
A cosa servono i denti del giudizio? Spesso si sente dire che non sono coinvolti nella masticazione, e che quindi è meglio toglierli sempre…
Quando vanno tolti, e cosa comporta?
Se non danno problemi e sono allineati con il resto dei denti, si possono tranquillamente evitare una o più estrazioni superflue.
I denti del giudizio sono un retaggio della nostra evoluzione. Il loro ruolo è stato importante in passato, in quanto fornivano ai nostri antenati la possibilità di consumare cibi duri e non cotti (e pertanto di difficile masticazione).
Oggi l’alimentazione è molto diversa, e con l’evoluzione la nostra bocca si è rimpicciolita – mentre il numero dei denti è rimasto uguale. Pertanto, spesso non c’è uno spazio sufficiente affinché possano erompere correttamente in arcata.
Quando vanno estratti i denti del giudizio?
In alcuni casi è però opportuno intervenire con l’estrazione del dente del giudizio:
- inclusione dentale, cioè quando i denti non riescono a erompere rimanendo intrappolati totalmente o parzialmente all’interno della gengiva;
- asse di crescita inclinato, ovvero quando i denti del giudizio erompono anche orizzontalmente per mancanza di spazio ed esercitano così una pressione sugli altri denti che provoca dolore;
- carie, a cui i denti del giudizio sono facilmente soggetti a causa della loro posizione molto arretrata che rende difficile la corretta igiene orale;
- prima di mettere l’apparecchio, solo se necessario per recuperare spazio in arcata;
- quando è presente un’infezione.
L’estrazione dei denti del giudizio
L’estrazione dei denti del giudizio rappresenta l’intervento di chirurgia orale più frequentemente eseguito in ambito odontoiatrico. Il dente del giudizio è il dente più frequentemente incluso: ha una prevalenza di inclusione del 20-30%, con maggior frequenza dell’inferiore rispetto al superiore.
I denti del giudizio erompono fisiologicamente tra i 18 e i 25 anni, ma non è infrequente assistere ad una loro eruzione più tardiva.
Per dente incluso si intende un dente, con la radice ormai completamente formata, che non è erotto andando oltre i tempi fisiologici in cui avrebbe dovuto fare la sua comparsa in arcata. Un dente si dice invece ritenuto quando si ha una mancata eruzione entro i tempi fisiologici con la radice però immatura – per cui c’è ancora una residua possibilità di eruzione.
Quando rimane incluso, l’inclusione può essere totale o parziale. In questo secondo caso, la corona è parzialmente visibile in bocca.
Questa è la condizione che si associa più frequentemente a disturbi che portano poi alla necessità di una sua estrazione.
Ad oggi non ci sono studi scientifici randomizzati a lungo termine che paragonano i vantaggi di una precoce estrazione profilattica dei denti del giudizio rispetto alla loro non estrazione in assenza di patologia.
Alcuni studi scientifici relativi al breve-medio periodo sembrano suggerire che l’estrazione profilattica dei denti del giudizio (in assenza, dunque, di problematiche o patologie) non è consigliabile rispetto alla non estrazione, come non è consigliabile procedere all’estrazione di un dente del giudizio quando è totalmente incluso, asintomatico e privo di patologia.
Ovviamente, come molto spesso capita in medicina, sull’argomento esistono pareri discordanti basati su argomentazioni tutte meritevoli di dovuta considerazione.
Per saperne di più in merito all’estrazione dei denti del giudizio, e per effettuare una visita di controllo, contattateci liberamente: sapremo consigliarvi la condotta più corretta da seguire in ciascun caso!